La differenza tra stroller e concentratore di ossigeno

Lo stroller è l’unità portatile che viene fornita ai pazienti in ossigenoterapia domiciliare. Pesa molto quando è carica (4,5 kg), dura da 2 a 6 ore (a seconda del flusso di ossigeno utilizzato), spesso e volentieri perde acqua o fischia e l’ossigeno contenuto all’interno evapora totalmente in 6/8 ore a causa dello stato criogenico in cui è conservato. La bombola di ossigeno portatile è una discreta soluzione quando si vuole rimanere in prossimità della propria abitazione, ma nel momento in cui si decide di rimanere fuori casa per diverse ore non permette di avere né l’autonomia né la tranquillità psicologica per potersi allontanare. Lo stroller infatti è, a tutti gli effetti, una bottiglia che va riempita regolarmente e pertanto richiede che il paziente si trovi sempre in prossimità della bombola principale per essere ricaricato.

Il concentratore di ossigeno invece è un dispositivo che produce ossigeno al momento, senza bisogno di stoccarlo al suo interno. Dopo essere stata aspirata, l’aria viene scomposta nelle sue componenti principali tramite filtrazione con conseguente rilascio di ossigeno puro fino al 96%. I concentratori di ossigeno portatili sono dotati di batteria e permettono di avere un’autonomia virtualmente illimitata grazie alla possibilità di essere ricaricati ovunque vi sia una presa elettrica (casa, bar, auto, etc.) e sono dotati di batterie che permettono di rimanere senza alimentazione elettrica fino a 8 ore. Ovviamente acquistando più batterie l’autonomia raddoppia o triplica, a seconda delle esigenze del paziente.

Il paziente che prova un concentratore di ossigeno portatile non torna più indietro alle bombole di ossigeno liquido, perché la paura di rimanere senza ossigeno scompare totalmente.

VIAGGIARE CON L’OSSIGENO? SI PUÒ!

Con l’arrivo della bella stagione l’esigenza di trascorrere un periodo fuori casa, magari con i propri parenti, collide con gli strumenti che fornisce il Sistema Sanitario Nazionale per svolgere l’ossigenoterapia a domicilio.

La bombola grande (base) e la bombola portatile (stroller) non sono gli strumenti ideali per potersi muovere con i mezzi di trasporto in quanto la loro autonomia è limitata nel tempo.

Il fornitore di ossigeno richiede da 7 ai 10 giorni di preavviso per la consegna delle bombole in un luogo diverso dal domicilio, concordando luogo e orario.

Inoltre su alcuni mezzi di trasporto come gli aerei è vietato portare a bordo le bombole di ossigeno.

Che fare a questo punto?

La soluzione è molto semplice: basta utilizzare il concentratore di ossigeno portatile.

A differenza delle bombole, che devono essere continuamente ricaricate di ossigeno, i concentratori di ossigeno portatili hanno un’autonomia virtualmente illimitata in quanto producono ossigeno a partire dall’aria circostante e funzionano elettricamente.

Dovete muovervi in auto? Con la presa 12V dell’accendisigari non avrete limiti negli spostamenti.

Dovete muovervi in aereo? Sono autorizzati a bordo e con la presa elettrica del bracciolo potrete compiere voli intercontinentali senza alcun problema.

Volete andare al mare? Con le batterie di alimentazione avrete fino a 9 ore di autonomia lontano di fonti di alimentazione elettrica.

Quanto pesa?

Il concentratore di ossigeno portatile pesa molto meno della bombola di ossigeno.

Mentre quest’ultima arriva a quasi 5 kg non appena è caricata, il peso del concentratore di ossigeno portatile varia da 2,2 kg fino a 3,8 kg.

Per un paziente ipossiemico il vantaggio di avere molto meno peso sulle spalle si traduce in una migliore saturazione ed in una maggiore capacità di recupero.

L’ossigeno è lo stesso?

Sì, la purezza del concentratore di ossigeno è clinicamente valida come quella della bombola, con un vantaggio in più: l’ossigeno della bombola si trova alla stessa temperatura ed alla stessa umidità del corpo umano, a differenza dell’ossigeno in bombola che è freddo e va umidificato artificialmente.

Anche col pulsossimetro è possibile verificare l’efficienza clinica del concentratore: la saturazione sarà la stessa di quella raggiunta con l’ossigeno liquido.

Si possono sostituire completamente le bombole di ossigeno?

Sì, i concentratori di ossigeno sono concepiti per un uso continuativo 24/24 H. In altre nazioni come gli USA, la Francia, la Germania, la Spagna o la Svizzera i concentratori di ossigeno sono ormai la norma e vengono prescritti dagli pneumologi al posto delle bombole di ossigeno.

Inoltre, più si utilizza un concentratore meno problemi può dare: l’aria aspirata nei suoi filtri interni (setacci di zeolite) contiene umidità che evapora più facilmente se il concentratore viene utilizzato per diverse ore di seguito.

Posso stare tranquillo?

Sì, il concentratore di ossigeno è uno strumento che rende l’ossigenoterapia più facile e più sicura. Innanzitutto scompare l’ansia di rimanere senza ossigeno, fattore che limita molto la vita al di fuori del domicilio. In secondo luogo rende psicologicamente libero il paziente che con le bombole si sente “costretto” a rimanere fuori casa: il fattore psicologico infatti è molto importante per evitare che la patologia respiratoria si aggravi.