– Cos’è l’IPF
È una malattia respiratoria rara e progressiva, sotto diagnosticata, che si aggrava nel tempo per la quale si stimano, almeno in Italia, circa 3.000 nuove diagnosi anno in aumento costante. Causa la formazione di cicatrici nei polmoni rendendo difficoltoso l’apporto di ossigeno all’organismo. All’aumentare del tessuto cicatriziale, respirare diventa più difficile e la difficoltà respiratoria può compromettere lo svolgimento delle normali attività quotidiane.
– Vivere con IPF
L’IPF è una malattia difficile da diagnosticare e può progredire molto rapidamente: la durata media di sopravvivenza dopo la diagnosi è dai tre ai cinque anni, ma talvolta si è a conoscenza di decorsi anche più lunghi. Da quanto esposto si può dedurre facilmente che il ritardo nell’individuazione della patologia è di grande importanza poiché la qualità della vita e perfino la sopravvivenza è legata al momento della diagnosi, pertanto più precoce sarà la diagnosi, maggiore sarà la possibilità di gestire al meglio la malattia.
– Chi si ammala di IPF
L’IPF viene diagnosticata maggiormente negli uomini di età compresa tra 50 e 70 anni. Oltre all’età e al sesso, vi sono altri fattori che possono potenzialmente aumentare rischio di sviluppare l’IPF.
Tra questi vi sono:
- Fumo di sigaretta,
- Esposizione a sostanze nocive (polveri metalliche o il bestiame),
- Infezioni virali delle vie respiratorie,
- Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE),
- Famigliarità.